Come sarà il futuro della logistica da qui al 2030?
Cushman & Wakefield, attraverso il report intitolato The Changing Face of Distribution: The Shape of Things, identifica nuovi corridoi di trasporto che emergeranno entro il 2030 per sostenere l’evoluzione del settore logistico, dettate anche dal costante incremento del canale e-commerce europeo.
Chi è Cushman & Wakefield?
E’ una delle maggiori società private del mercato immobiliare mondiale. Essa è infatti presente in oltre 60 Paesi, ha circa 43.000 dipendenti, gestisce più di 400 milioni di metri quadri di immobili ed effettua transazioni per un valore di 191 miliardi di dollari.
Trasporto su gomma Vs trasporto aereo e marittimo
In realtà non è un vero e proprio dualismo, spesso sono in combinazione tra loro.
Concentrandosi sulle spedizioni, lo scenario europeo preferisce il trasporto su gomma per il 75%, una metodologia di lavoro sempre più costosa e con sempre minor disponibilità di risorse energetiche. I maggiori costi operativi associati agli impatti ambientali negativi del trasporto merci su strada creano pressioni sulle aziende per adeguare i loro modi di trasporto, le catene di approvvigionamento e le fonti di carburante.
Il panorama internazionale invece è diviso tra trasporto aereo (25%) e marittimo (50%): il trasporto su strada è finalizzato esclusivamente nei collegamenti urbani e suburbani (ultimo miglio).
Eurostat prevede però che entro il 2050 la domanda di trasporto su gomma triplicherà (+182%), perché la redistribuzione delle merci tramite camion resta indispensabile nonostante l’evoluzione tecnologica dei 4.000 porti nel mondo o dell’aumento della rete ferroviaria.
Il 70% dei trasporti su strada non può ancora essere rimpiazzato da nessuna modalità alternativa.
Gli 8 corridoi logistici europei
Nel report pubblicato da Cushman & Wakefield sono indicati 8 corridoi europei destinati ad aumentare la capacità di distribuzione ed evolversi ulteriormente a causa di fattori come: l’aumento del volume delle merci trasportate, l’aumento dei costi di trasporto, la carenza di manodopera, la congestione del traffico e soprattutto la crescita e-commerce.
Ecco gli 8 corridoi di distribuzione:
Banana blu originale: riguarda il commercio internazionale in Europa attraverso i porti del Benelux (Belgio-Paesi Bassi-Lussemburgo), attraverso la Renania tedesca fino al nord Italia. La crescente importanza dei porti del Mediterraneo potrebbe estendere la banana blu anche al porto di Genova;
Corridoio del Regno Unito: dopo la Brexit, con la cessazione ufficiale delle reti marittime, stradali e ferroviarie del Regno Unito, facenti parte del corridoio Trans-European Transport Network (TEN-T) del Mare del Nord-Mediterraneo, le catene di fornitura del Regno Unito saranno sempre più focalizzate sul mercato interno. Si prevede un aumento della dipendenza del settore logistico dai porti del Regno Unito;
Corridoio irlandese: rotta per il trasporto marittimo a corto raggio tra i porti di Cork e Dublino in Irlanda e i porti di Zeebrugge e Anversa in Belgio. La ridotta capacità del porto di Zeebrugge ridurrà la domanda di spazio alla vicina Ghent, in Belgio o in Zeeland, nei Paesi Bassi;
Corridoio iberico: nuove linee ferroviarie e altri collegamenti di trasporto nei prossimi 5-7 anni per ottimizzare l’interesse dimostrato dalle case automobilistiche tedesche verso la Spagna, dove hanno trovato manodopera qualificata e costi inferiori;
Corridoio dell’Europa centrale: le reti di trasporto trans-europee (TEN-T) hanno già migliorato la distribuzione lungo questo corridoio. Se dovesse estendersi fino all’Italia settentrionale, potrebbe collegarsi all’originale banana blu via Bologna e Milano;
Corridoio del Mare del Nord: collega il porto di Amburgo con Copenaghen e Malmo e migliorerà sensibilmente con il completamento del tunnel Rodby-Puttgarden del 2021, accessibile sia ai camion che ai treni merci;
Corridoio del Mar Nero: futuro corridoio di distribuzione che sarà collegato alla “banana” dell’Europa centrale, una volta completata la rete ferroviaria e autostradale TEN-T Reno-Danubio che collega Budapest al Mar Nero. Di conseguenza, i mercati rumeni come Bucarest dovrebbero svolgere un ruolo cruciale;
Corridoio baltico: nuove reti autostradali e ferroviarie TEN-T che collegheranno il Baltico con Finlandia, Polonia, Repubblica ceca e Germania.
La futura creazione di nuovi corridoi e rotte europee porterà sempre più verso la ricerca di nuove soluzioni sostenibili per il trasporto su strada.
A sostegno di questa tesi, Rob Hall, Presidente di EMEA Logistics & Industrial di Cushman & Wakefield, ha dichiarato: “Rendere il trasporto su strada più sostenibile non è un dibattito. Entro il 2030, tutti i corridoi autostradali primari dovranno offrire stazioni di ricarica per carburanti alternativi e altre tecnologie verdi. La sfida per i settori pubblico e privato è rendere queste soluzioni sostenibili sia economicamente vantaggiose che senza soluzione di continuità “.
“I trasporti rappresentano attualmente circa la metà dei costi logistici totali e questo aumenterà ulteriormente se l’industria si ferma a causa della congestione autostradale, della carenza di manodopera e dell’aumento delle normative sulle emissioni di anidride carbonica. ” Lisa Graham, autore del rapporto e responsabile di EMEA Logistics & Industrial Research & Insight di Cushman & Wakefield.
Dalla Cina con furore: Eurasia Rail Route
I trasporti con la Cina sono attualmente veicolati dall’Eurasia Rail Route (2014) che collega 35 città cinesi con 34 città europee.
Una lunga arteria ferroviaria che veicola solo l’1% delle merci annualmente trasportate dalla Cina. L’aumentare del volume delle merci e la crescita dell’e-commerce farà diventare uno snodo strategico il porto di Duisburg (Germania Settentrionale), unendo Pechino con la Germania (passando da Mongolia, Siberia, Russia, Francia) con itinerari che coinvolgeranno Turchia, Penisola Balcanica e Italia Orientale.